In calce a questo interessante articolo su nfA una mia modesta proposta.
Sintesi:
Far pagare quello che oggi lo stato spende per l’università e la scuola media superiore agli utilizzatori finali del servizio pubblico, avendo cura di aiutare chi non può sostenere da solo i costi dell’istruzione con finanziamenti privati garantiti dallo stato.
Dettagli:
- Università e scuole superiori diventano enti che devono stare economicamente in piedi da soli. Lo faranno prevalentemente imponendo rette più elevate agli studenti e in misura limitata con altri mezzi (sposnsorizzazioni da imprese private, etc.)
- Sulla parola, chi vuole studiare (o deve per il pezzo di scuola superiore che è obbligatorio) può ottenere un finanziamento da qualsiasi banca perchè glielo garantisce lo stato. Equitalia e GDF vigilano che i prestiti vengano rimborsati e che chi ne abusa venga multato.
- Ogni anno gli studenti di tutti i livelli sostengono un test standard a livello nazionale i cui risultati sono pubblici. Gli istituti hanno facoltà di pagare di più e chiamare direttamente docenti ritenuti validi. Eventuali altri meccanismi di trasparenza per segnalare le scuole migliori agli studenti che devono scegliere (e pagare)
Possibili benefici
- Visto che pagano di più, genitori e studenti hanno incentivo a premiare scuole e università migliori e a punire quelle cattive
- Scuole e università hanno incentivo a competere offrendo migliori combinazioni di prezzo/qualità
- NON c’è un aumento del costo per la collettività perchè il totale delle nuove rette = minore spesa pubblica dello stato e i prestiti compensano le difficoltà degli studenti meno abbienti
Spunti ulteriori
- per migliorare la trasparenza si potrebbe immaginare di chiedere a un pool di università straniere o di altri istitui indipendenti (stranieri solo per avere obbiettività) di assegnare un rating a ciascun istituto italiano o a tendere, a ciascun docente
- occorre ovviamente che scuole e università abbiano l’autonomia gestionale per poter competere