Secondo un celebre falso storico (apprendo che tale è da wikipedia) sarebbe esistito un Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina del Regno delle Due Sicilie che recitava:
« All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa
e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
passann’ tutti p’o stesso pertuso:
chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”.
N.B.: da usare in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità del Regno. »
Mi pare che troppo spesso la trappola del benaltrismo partigiano riesca a infognare anche argomentazioni in linea di principio assolutamente legittime.
Viene prima la lotta all’evasione o la riduzione delle imposte? Il problema è il surplus commerciale della Germania o il deficit degli altri paesi? Crocifiggiamo le piccole rendite dei commercianti, quelle medie dei professionisti o i veri e propri monopoli dello stato?
Insomma, viene prima l’uovo o la gallina?
Dobbiamo smetterla di vessare le imprese sane e semplificare quel delirio assurdo che è l’insieme delle normative fiscali (nonché ovviamente abbassare la pressione fiscale) MA ANCHE perseguire chi infrange la legge Evadendo. Chi fa un po’ di nero per sopravvivere NON STA PER NIENTE sulla stessa barca di chi si arricchisce rimanendo invisibile al fisco, anzi a ben guardare sta dalla parte opposta della barricata
Nessuna cosa esclude le altre e si deve parlare sempre di tutto, non dare l’idea che discutendo di cosa è prioritario si finisca per non far nulla come al solito.
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