2013 – Candidatura direzione FARE – perchè Maniferso x fare

Nella home page  della mia candidatura ho spiegato perché mi ritengo un valido candidato e dunque perché mi propongo.
Di seguito vorrei chiarire perché ho aderito a manifestoXfare.

Ho aderito perché:

1. Io ho scelto il manifesto, ma non è detto che il manifesto scelga me
2. Posso criticare anche duramente Michele senza venire tacciato di lesa maestà
3.  condivido che il nostro movimento, prima del paese, vada riformato in senso liberale introducendo maggiore trasparenza, accountability e concorrenza interna
4. credo che i comitati dovrebbero avere un ruolo più ampio e importante
5. credo che prima di farci seghe mentali su immaginarie alleanze con chi non ci vuole o castrarci su vecchi schemi dovremmo costruirci un’identità nostra e conquistare la massa critica che è alla nostra portata

Il punto 1 vuol dire che se tra gli aderenti al manifesto qualcuno si rivelerà più adatto di me come candidato ritirerò felicemente la mia candidatura e sosterrò la sua perché la  concorrenza non è un gioco da fare solo col culo degli altri

Il 2 significa che taluni sedicenti liberali ti crocifiggono se non la pensi come loro e non si accorgono del punto dove la loro libertà di essere talebani invade la tua di pensarla in modo diverso. Quando dico a Boldrin che ha il tatto di un rinoceronte in una cristalliera lui ride, gli altri ci scherzano, ma poi ti accorgi che segue anche i consigli di chi non ha il Phd e capisci che per lui il buon senso non ha colori politici o titoli di studio

Col  3 intendo che possiamo raccontarci  che siamo bravi e belli e che abbiamo fatto tutto bene e che siamo una squadra fortissimi, oppure possiamo affrontare i nostri errori e cercare di imparare la lezione per il futuro, io sono per questo secondo approccio

Col 4 intendo che i comitati possono essere utili idioti al servizio del manovratore di turno oppure la spina dorsale di un movimento diverso dagli altri come non se ne sono mai visti nel nostro paese, io credo nella seconda opzione e per ottenerla credo che i comitati dovrebbero essere il più possibile indipendenti, democratici e trasparenti mi piace pensarli come i giocatori affiatati di una squadra, ognuno col loro cervello, piuttosto che come le dita di una mano eterodirette da qualcuno che preferisce fare l’eminenza grigia invece che giocare a viso aperto

Il punto 5 vuol dire che per parlare con Renzi, Berlusconi o con Fini e Casini, a parte il dettaglio non banale di essere preso in considerazione, devi avere un’identità definita, noi chi siamo? chi vogliamo essere? Questa domanda per me viene prima di qualsiasi alleanza immaginaria o elucubrazione autoreferenziale. 

Tu che sei tesserato e voterai al congresso vuoi un presidente che ascolta la tua opinione (ma poi si assume la responsabilità delle sue decisioni)  o uno che se ne fotte?

Tu che hai animato un comitato e ti sei fatto il culo preferisci chi ti vuole libero o chi non sembra porsi il problema della tua autonomia?

Se avete voglia di approfondire possiamo vederci il 15 aprile sera alle 19:30 presso il
Comitato Milano Sud in Corso Lodi 106, 20139 Milano. Oppure trovate i miei contatti nel link in calce.

PS
Sono un po’ indietro con le firme, non ho sponsor nè santi in paradiso, se hai la tessera vuoi darmi una mano a candidarmi puoi firmare qui

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