Ricordate quel passaggio della bibbia in cui Dio dice : “sia la luce” al quale immancabilmente segue: “e la luce fu”?
Bene alcuni politici, affetti da quello che potremmo chiamare il “complesso di Dio” sono convinti che governo e legislatore possiedano prerogative divine, poiché possono tranquillamente dire, in una nuova legge o decreto, “sia la crescita” oppure “sia l’occupazione” ed ottenere il risultato desiderato in virtù del sacro potere divino delle tasse, che possono crescere all’infinito e comprare, grazie alla spesa pubblica le “magnifiche sorti e progressive” di leopardiana memoria: tanto i contribuenti produttori non sono altro che vacche da mungere prima e carne da macello poi.
’ questo il caso del piano per il rilancio del credito sul quale sono recentemente circolate alcune indiscrezioni. Giulio Zanella su nfA spiega chiaramente perché non solo il piano è basato su presupposti fallaci, ma anche quanto pericolosamente riprenda alcuni tragici errori commessi oltreoceano che hanno portato alla crisi dei mutui subprime (in questa direzione anche questo comunicato).
Qual è l’errore di fondo di questo approccio e perché il piano oltre a non funzionare potrebbe causare danni significativi alla collettività Andiamo con ordine.
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