Quando osservo la distanza siderale dai cittadini comuni di certi politici o membri della casta dirigente in generale, così focalizzati sul proprio ombelico,mentre in giro gli Imprenditori si suicidano e i dipendenti non protetti restano per strada (quelli protetti no), mi viene in mente una metafora un po’ sessista con un marito che lavora e una moglie casalinga. Per rendere l’esempio politically correct dovrei parlare di coniugi o di componenti della coppia, ma francamente mi sembra ridicolo e confido che il lettore capirà che non c’è intento denigratorio nè discriminatorio.
Ogni stato è un po’ come una famiglia dove il marito lavora e la moglie si occupa della casa e dei figli. Entrambi i ruoli sono egualmente importanti, tuttavia differiscono per il fatto che il lavoro svolto dalla moglie rimane all’interno del nucleo familiare, mentre quello del marito consente di guadagnare il denaro con cui acquistare beni e servizi all’esterno. Le bollette e la spesa si possono pagare solo coi soldi guadagnati dal marito: se anche la moglie è un eccellente educatrice dei figli, questo non rileva ai fini del conto da pagare al panettiere.
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Originariamente pubblicato su Apologia di Socrate il 17 aprile 2013