Italian Banks and NPL Market – Newsletter 2020-06-06

The European Commission (EC) has given Banca Monte Dei Paschi Di Siena (MPS) the go-ahead to finally set up a toxic asset restructuring entity. The loan reduction plan still needs approval from the European Central Bank to go ahead but the most important thing is that the EC does not consider the operation as a form of state aid. The finalisation of the process is planned for end-2020 or the beginning of 2021. =>Will MPS be worth more than 1 euro?

The European Commission has put forward its proposal for a major recovery plan. To ensure the recovery is sustainable, even, inclusive and fair for all Member States, the European Commission is proposing to create a new recovery instrumentNext Generation EU, embedded within a powerful, modern and revamped long-term EU budget. => Will Italy be able to grasp the #NextGeneration opportunity?

Banca IFIS recently issued an update to its NPL Market Watch showing a pipeline of new transactions worth some € 32 billion showing a slight decrease of only 5Bn with respect to the last forecast published in January. A significant contribution (worth 1 quarter of the total) is expected to come from secondary market.

My take on this topic on this blogpost => Updated pipeline on Italian NPE Market

I primi video di approfondimento della Credit Village Italian Digital Week

Lelio Cacciapaglia, Direttore Tributario MEF (guarda il video)

Francesco Lombardo, partner di Freshfields su real estate (guarda il video)

Francesco Lombardo, partner di Freshfields su distressed lending (guarda il video)

Alberto Viano, amministratore delegato di Leaseplan Italia (guarda il video)

Intervento nel cliclo Economicrazia

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Il progetto per lo scorporo da Mps di una “bad bank”, ramo dell’azienda con in carico i crediti deteriorati e gli attivi non core, ha superato un passaggio importante incassando l’approvazione informale da parte della Commissione Europea. In un commento pubblicato su Milano Finanza, gli analisti di Mediobanca Securities hanno rilevato che questa notizia si presta a una duplice lettura. Da un lato costituisce un passo avanti verso il risanamento della banca e la concreta possibilità che il tesoro possa riuscire a cederla a terzi come da piano industriale. =>Bad bank Mps: timori di una crescita eccessiva degli Npl

Dall’importo dei trasferimenti netti alle condizioni per riceverli => 5 elementi da valutare per capire il Recovery Fund: eurobond per 750 miliardi di euro

La discussione, o per meglio dire, l’assenza di discussione sulla chiusura delle scuole ci dice molte cose sulla cultura del nostro paese e sulle cause del suo declino economico e sociale. Non mi riferisco agli argomenti del tipo “se aprono i parrucchieri, perché non aprire le scuole?”, che pur sollevando interrogativi ragionevoli hanno il difetto di semplificare in modo eccessivo una tematica complessa. Mi riferisco a una banale analisi costi benefici di cui non si vede traccia in giro neanche a livello generico o approssimativo, dato che quantificare in modo rigoroso è roba da secchioni. => Chissenefrega delle scuole chiuse?

Passeggiando per l’Italia post lockdown, ascoltando con attenzione, si può sentire un fruscio particolare: è il rumore delle mani che si fregano perché sembra che dall’Europa sia in arrivo un pacco di soldiPrima osservazione sconveniente: quello che conta non è tanto (e comunque non solo) quanti soldi hai a disposizione, ma come li spendi. => Recovery Fund: Non solo le dimensioni contano

La parola patrimoniale (intesa come imposta che grava sul patrimonio) evoca nel nostro paese sentimenti contrastanti e dispute ataviche degne di uno scontro tra Guelfi e Ghibellini, di un film con Don Camillo e Peppone o di un derby di calcio scelto a piacere. I sentimenti sono spesso legati al ricordo di una misura di questo genere introdotta dal Governo Amato nel 1992 che ebbe la peculiarità di colpire anche le giacenze di conto corrente e i depositi bancari. => Chi ha paura della patrimoniale?

Leggi la mia proposta per un Meccanismo unico di sostegno all’economia

La Commissione europea ha deciso di “rilanciare” sulla proposta di Recovery Fund avanzata solo pochi giorni fa da Emmanuel Macron e Angela Merkel. Il piano franco-tedesco prevedeva l’emissione di titoli di debito comune, garantiti dal bilancio dell’Unione europea per 500 miliardi di euro, e di veicolare le risorse verso i paesi in difficoltà sotto forma di trasferimenti e non di prestiti come fino ad oggi preferito dai sostenitori dell’approccio “frugale”.=> Recovery Fund: la Commissione europea punta a 750 miliardi di euro

Nella pillola numero video 18 sul mio canale YouTube avevo parlato dell’immaginario “derby” tra il MES e gli Eurobond e di come questa narrazione giornalistica fosse infondata. Un passaggio molto importante sulla direzione di un accordo definitivo è costituita dal progetto presentato in una videoconferenza congiunta da Emanuel Macron e  Angela Merkel. La nuova proposta franco-tedesca prevede l’emissione di titoli di debito per 500 miliardi di euro l’allocazione mediante trasferimenti a fondo perduto in base alle necessità dei singoli paesi. => Un passo importante verso gli Eurobond?

Dal passo biblico sulla manna dal cielo ai bond perpetui a tasso zero del viceministro Castelli, passando per la pietra filosofale e la fonte dell’eterna giovinezza, la possibilità di vincere la scarsità delle risorse in natura ha da sempre affascinato gli uomini. Non è un caso che l’economia, che studia come gestire al meglio queste risorse, sia anche nota come “scienza triste” e che, periodicamente, venga additata come capro espiatorio per tutti i mali del mondo. => Perché (non) si può stampare moneta all’infinito e altre bugie

Colloquio con Pietro Ichino

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Pubblicato da Massimo Famularo

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