Capitolo 0 – Introduzione del libro

Quando ho iniziato a scrivere questo libro avevo in mente l’idea che l’ignoranza in ambito finanziario potesse essere molto dannosa, ma non avrei mai immaginato che potesse arrivare a costare la vita come è accaduto negli Stati Uniti, ad Alex Kearns di 20 anni che si è suicidato perché era convinto di aver subito delle perdite consistenti nel corso dell’attività di trading on line.

Interpretando in modo non corretto un prodotto finanziario molto sofisticato, il ragazzo era convinto di aver subito perdite per circa settecentocinquantamila dollari, mentre in seguito si è appurato che il suo conto presentava un saldo positivo per sedicimila dollari

Se c’è un senso nel tempo dedicato a questo libro, così come al podcast e al canale youtube è sicuramente quello di evitare che tragedie come quella di Alex si ripetano.

Quanto ci costa l’ignoranza?

L’ignoranza in ambito finanziario limita fortemente la nostra capacità di comprendere gli eventi che ci circondano e può indurci a tenere comportamenti sbagliati e in ultima istanza dannosi.   

Ad esempio, può spingerci a richiedere un finanziamento che non saremo in grado di ripagare, oppure a impiegare male il nostro risparmio, acquistando titoli troppo rischiosi o non coerenti con le nostre esigenze e preferenze. Può, inoltre, limitare i nostri diritti politici, impedendoci di comprendere a fondo le conseguenze economiche dei programmi dei partiti che siamo chiamati a votare.

In circostanze estreme può impedirci di avvistare per tempo “iceberg” rilevanti per il corso delle nostre vite quali il fallimento dello stato in cui viviamo o il collasso del sistema pensionistico sul quale dovremo fare affidamento quando ci ritireremo dal lavoro.

Insomma l’ignoranza in ambito finanziario può avere conseguenze particolarmente dannose e questo breve libretto è stato concepito come agile vademecum per cercare di limitare i danni che da essa potrebbero derivare.

Quanto siamo ignoranti?

Alle riflessioni di carattere generale si può aggiungere qualche considerazione specifica riguardante l’Italia. Secondo l’Indagine sull’Alfabetizzazione e le competenze finanziarie degli Italiani (IACOFI) condotta dalla banca d’Italia nei primi mesi del 2020 l’Italia si colloca al penultimo posto in base a un indicatore che misura competenze, comportamento e attitudini in ambito finanziario.

Guardando all’organizzazione della scuola dell’obbligo, si può osservare come sia previsto l’insegnamento di nozioni di base di musica, arte e immagine ed educazione fisica e, ancorché in via opzionale anche della religione cattolica. Dunque possiamo confidare che ogni cittadino di questo paese conosca, almeno di nome, le sette note, i colori primari e, se del caso, i dieci comandamenti.

Non ci sembra invece necessario assicurarci, ad esempio, che i magistrati, che sono chiamati a dirimere controversie in sede civile, conoscano le nozioni di interesse composto o di valore della moneta nel tempo. 

Parimenti, è possibile diventare presidente della corte dei conti e, di conseguenza, giudicare sulla sostenibilità di politiche economiche o di provvedimenti legislativi, ignorando la differenza tra valore nominale e reale di una grandezza economica.

Il fatto che in questo paese, la conoscenza del solfeggio venga ritenuta più utile rispetto al calcolo finanziario, ha prodotto diverse conseguenze, tra le altre:

  1. Un gran numero di risparmiatori, fino all’introduzione della normativa Mifid II, si sono trovati ad acquistare azioni o obbligazioni bancarie subordinate, senza comprenderne le caratteristiche di rischio, al punto da venire poi(forse) indennizzati in seguito al default degli emittenti di quelle azioni e obbligazioni;
  2. La maggioranza degli elettori, esprime la propria preferenza per i partiti politici, senza comprendere le conseguenze pratiche delle scelte di finanza pubblica da questi prima programmate e poi (per fortuna mai integralmente) implementate;

Istituzioni fondamentali, quali ad esempio il sistema previdenziale, vengono riformate senza che un numero rilevante di cittadini possieda gli strumenti adeguati valutarne il corretto funzionamento e la sostenibilità nel tempo.

Questo breve libretto muove dalla modesta convinzione che, alcuni rudimenti di Finanza siano indispensabili per comprendere il mondo contemporaneo e, dalla dolente constatazione, che a causa della insufficiente educazione finanziaria, la maggioranza dei cittadini italiani non si renda conto delle conseguenze delle politiche economiche che i governi continuano mettere in atto. Queste ultime, concentrate sulla raccolta di consenso nel breve termine, si tradurranno inevitabilmente in una serie di oneri immediati molto rilevanti per la collettività e nell’ accumulo di obbligazioni ingiuste e sproporzionate per le generazioni future.

Note e Riferimenti:

The lockdown death of a 20-year-old day trader

Finanza: quanto siamo maleducati

BTP-ItaliaI cittadini hanno ‘votato’ con il portafogli?

Tavola Rotonda su Educazione Finanziaria organizzata da ASCOFIND

Indagine sulla ‘Alfabetizzazione e le competenze finanziarie degli Italiani (IACOFI), Banca d’Italia,2017-20

OECD/INFE 2020 International Survey of Adult Financial Literacy

La Finanza in Soldoni è un progetto multicanale volto alla promozione di una corretta informazione e adeguata comprensione dei fenomeni economici. Oltre al libro include un podcast e una serie di video su Youtube.

Tutti i video e i podcast si trovano sul mio canale Youtube grazie anticipate a chi vorrà iscriversi, lasciare un like ai video o condividerli sui suoi account social

Collaboro attivamente con il canale Youtube Liberi Oltre Le illusioni  

GLG – Gerson Lehrman Group – Council Member

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Pubblicato da Massimo Famularo

Investment Manager and Blogger Focus on Distressed Assets and Non Performing Loans Interested in Politics, Economics,

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