Il #1maggio del lavoro che non c’è

Per tante troppe persone nel nostro paese (per non dire per tutti gli esponenti della cultura egemone) il primo maggio è la festa dei lavoratori protetti e, indirettamente, la celebrazione della ingiusta discriminazione verso coloro i quali non beneficiano di tali protezioni.

E’ la celebrazione retorica di una visione anacronistica del mondo dove la difesa del lavoro passa da assunzioni pubbliche e divieti al licenziamento dei privati considerando del tutto marginale l’idea che un lavoratore possa o debba in qualche misura essere capace di svolgere una qualche mansione utile.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti e le odiose conseguenze in termini di diseguaglianza e disparità di trattamento sono state amplificate dagli effetti della pandemia: alcuni lavoratori hanno visto addirittura migliorare le proprie condizioni economiche, in larga misura a causa della possibilità di lavorare a distanza, altri sono rimasti ai margini, esposti a rischi elevati per consentire agli altri di sopravvivere o semplicemente esclusi da un sistema concepito per proteggere chi è dentro e ignorare chi è all’esterno.

E’ necessario un capovolgimento della prospettiva per affrontare le sfide del mondo post pandemia. Il percorso di rilancio e ricostruzione di sistemi economici e sociali potrà realizzarsi compiutamente solo mobilitando tutte le competenze professionali disponibili e promuovendo un sistema di incentivi che privilegi l’innovazione e la proattività a scapito della conservazione e dell atteggiamento “si è sempre fatto così”.

Occorre allora superare il dualismo e la discriminazione ed istituire un sistema di garanzie universali, che coprano tutti i lavoratori, senza distinguere tra quelli che lavorano nella settore pubblico o in quello privato, tra quelli che hanno un inquadramento da dipendenti oppure operano come liberi professionisti.

Al fine di rendere il sistema equilibrato è necessario che alle tutele e garanzie corrispondano responsabilità individuali come ben esemplificato dal sistema danese nel quale l’assenza di vincoli alla possibilità di licenziare da parte delle imprese è bilanciata dai sussidi e dalle politiche attive del lavoro che consentono di affrontare con serenità la transizione da un impiego all’altro.

Per concludere, il modo migliore di celebrare la festa dei lavoratori è augurarsi di potere assistere a breve alla scomparsa di tutte le discriminazioni, dei trattamenti privilegiati e alla diffusione della consapevolezza che l’unico modo per tutelare gli interessi lavoratori consiste nell’aggiornare le loro competenze e capacità rendendoli sempre in grado di trovare un nuovo impiego nel caso quello precedente dovesse venir meno per qualsiasi motivo.

La Finanza in Soldoni è un progetto multicanale volto alla promozione di una corretta informazione e adeguata comprensione dei fenomeni economici. Oltre al libro include un podcast e una serie di video su Youtube.

Tutti i video e i podcast si trovano sul mio canale Youtube grazie anticipate a chi vorrà iscriversi, lasciare un like ai video o condividerli sui suoi account social

Collaboro attivamente con il canale Youtube Liberi Oltre Le illusioni  

GLG – Gerson Lehrman Group – Council Member

Per consulenze e progetti di ricerca inerenti analisi, valutazione e gestione di crediti deteriorati (NPL,UTP,PD) o i processi bancari di recupero ed erogazione dei cediti potete inviarmi un messaggio email.

Link al mio profilo professionale dettagliato

Pubblicità

Pubblicato da Massimo Famularo

Investment Manager and Blogger Focus on Distressed Assets and Non Performing Loans Interested in Politics, Economics,

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: