L’accordo raggiunto a livello europeo sulla direttiva per il salario minimo ha stimolato un dibattito acceso, anche per la rilevante valenza ideologica e politica di questo istituto. Nel consueto stile de “La Finanza in Soldoni” proviamo a guardare a questo tema senza paraocchi. Quali aspetti occorre considerare per farsi un’idea su questo tema?
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Il salario minimo è una di quelle idea che sembrano buone e sacrosante in teoria, ma risultano molto complesse e problematiche da mettere in pratica. In tutti i paesi civili è desiderabile che i lavoratori percepiscano un compenso che gli consenta di vivere in modo dignitoso ed è doveroso ed opportuno perseguire e contrastare qualsiasi situazione nella quale il lavoro non viene remunerato in modo adeguato.
Tuttavia “tenore di vita dignitoso” e “remunerazione adeguata” sono concetti relativi che variano molto a secondo della geografia e della tipologia di lavoro. Per fare un esempio pagare 20-30€ per la realizzazione di un articolo di giornale può sembrare molto poco, se l’articolo ha richiesto un lungo lavoro di approfondimento e di ricerca e se il prodotto finale include elementi sviluppati in lunghi anni di esperienza precedente. Diverso è il caso di un testo che rielabora informazioni diffuse da un’agenzia di stampa, non contiene nessun elemento distintivo o contenuto originale e viene scritto in pochi minuti. Per un lavoro così semplice e superficiale forse il compenso è giusto o finanche eccessivo.
L’esempio illustra come sia complicato fissare dei compensi minimi per il lavoro, perché farlo in modo adeguato vorrebbe dire scendere in un dettaglio sul tipo di lavoro svolto impossibile da seguire per il legislatore. Aggiungete l’elemento geografico e logistico: un articolo scritto lavorando in presenza in una redazione implica sostenere i costi di trasporto per arrivare sul posto di lavoro e, nel caso sia necessario vivere nelle vicinanze della redazione, anche il costo della vita della città in cui questa si trova. Lo stesso articolo scritto da casa, o da una località di vacanza potrebbe ricevere un compenso diverso, verosimilmente inferiore.
Un’altra criticità da tenere presente è che un salario minimo fissato per legge su un livello troppo alto rispetto al mercato esistente finisce per generare distorsioni scoraggiando la conclusione di contratti di lavoro o incentivando forme di lavoro irregolare.
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Vi ricordo che “La Finanza in Soldoni” oltre al podcast è una newsletter, una serie di video e un libro edito per la collana Anteprima di Lindau disponibile nelle principali librerie e su Amazon e che è in lavorazione anche un nuovo libro dedicato ai ragazzi in cerca di un editore e di suggerimenti per la realizzazione.
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