Nuova pillola della finanza per ragazzi. Ho scelto un titolo provocatorio per sottolineare qualcosa che mi sembra quasi imbarazzante. Se passeggiate per Milano c’è un gran numero di inserzioni pubblicitarie che strizzano l’occhio ai giovani e promuovendo cryptovalute, piattaforme di trading con nomi accattivanti e altre trappole per polli. Il tutto mentre ancora molti incauti risparmiatori si leccano le ferite per l’implosione di alcune stable coins.
La domanda nasce spontanea: qualcuno negli uffici marketing di queste società è convinto che i giovani italiani siano stupidi? Quantomeno deve pensare che siano disinformati o dotati di scarse competenze in materie finanziarie.
Io non credo che i nostri ragazzi siano stupidi e faccio questi video per offrirgli degli strumenti per distinguere quelle iniziative promozionali che non sono troppo diverse dai consigli del gatto e della volpe nella storia di pinocchio: ossia dei modi per soffiare denari a chi è cosi ingenuo da credere alle favole. In un editoriale di qualche giorno fa, il premio nobel Paul Krugman ha usato una parafrasi tratta dal celebre libro e film “the big short” e ha parlato di “the big Scam”. Letteralmente the big short vuol dire la grande scommessa al ribasso e si riferisce al fatto che il gestore di fondi Michale Burry aveva previsto la crisi finanziaria del 2007-2008 e ha conseguito lauti guadagni scommettendo contro di alcuni titoli che venivano ritenuti molto sicuri e che invece sono poi crollati dando vita alla nota crisi finanziaria. The big scam significa la grande truffa.
Quindi non parlerò oltre di Crypto cose che non sono nè valute nè beni rifugio. Ma proverò a spiegare ai ragazzi che guardano questi video perché si parla tanto di banche centrali e perché i mercati finanziari stanno andando giù.
Il punto di partenza è l’inflazione. Ne abbiamo parlato in un video precedente che trovate sul canale se volete rivederlo. L’inflazione è quando i prezzi salgono. Un po’ di crescita dei prezzi fa bene, diciamo un 2% all’anno che è più o meno l’obiettivo delle principali banche centrali. Se i prezzi crescono meno, come è successo per alcuni decenni trascorsi, si ritiene che le banche centrali debbano fare qualcosa per stimolare l’economia, se crescono troppo invece bisogna tirare il freno.
Oggi i prezzi crescono tanto e le banche centrali stanno correndo ai ripari. Quando tirano il freno si dice che attuano politiche monetarie restrittive, fanno salire i tassi di interesse e rendono più costoso contrarre dei debiti. Questo comportamento delle banche centrali sta spaventando i mercati. In un altro video di questa serie abbiamo visto che i mercati finanziari reagiscono alle aspettative e per natura tendono a muoversi da un eccesso all’altro.
Oggi chi opera sui mercati teme che le misure restrittive attutate per fermare l’inflazione porteranno l’economia in recessione. Questo comporterà maggiore disoccupazione, minori utili per le aziende e si riflette sui valori delle azioni e obligazioni scambiate oggi che vanno giù. Dunque il dilemma del banchiere centrale è che deve alzare i tassi per frenare l’inflazione, ma deve farlo con cautela per non rallentare troppo l’economia.
Come se questo non fosse già complicato, abbiamo una guerra in Ucraina, perché la Russia ha posto in essere una vergognosa invasione e la guerra spinge in alto i prezzi delle materie prime e dei generi alimentari due settori nei quali sia Russia che Ucraina avevano un ruolo important per il commercio Mondiale. Last but not least, in Cina sono ancora alle prese con il Covid e a causa di una gestione miope, fatta di lockdown draconiani più che di vaccinazioni efficace agli anziani e stanno dando un contributo negativo alla crescita mondiale.
Per riassumere:
- E’ tornata l’inflazione e le banche centrali intervengono per fermarla
- Questo tipo di interventi rallenta l’economia e può portarla in recessione
- L’aspettativa che la recessione arrivi spaventa i mercati che vanno giù
Che fare in questo contesto? Ne parleremo nei prossimi video, ma in linea di massima non bisogna avere troppa paura, perché rispetto all’ultima volta in cui l’inflazione è cresciuta sia i consumatori che le banche centrali dispongono di strumenti che prima non esistevano e questo ci lascia ragionevoli aspettative che l’inflazione sarà gestita e contenuta senza troppi problemi
Come promesso il libro sula “finanza per ragazzi” è in lavorazione e anche alla ricerca di un editore, se avete spunti e suggerimenti fatemelo sapere.
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