E’ possibile per i risparmiatori ordinari guadagnare dai movimenti dei mercati finanziari legati alle elezioni e alle incertezze del sistema politico italiano?
La risposta è sì e proviamo a spiegarlo in modo facile.

Nello #podcast precedente si è parlato dei fondi che scommettono contro il debito pubblico italiano: un fenomeno in qualche modo fisiologico che non dovrebbe preoccuparci più di tanto.
In questo episodio si spiega come un rispamiatore comune potrebbe guadagnare dalla situazione: se un’attività finanziaria ha un andamento prevedibile è possibile prendere delle posizioni sui mercati finanziari per ottenere un profitto.


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Il modo veloce, complicato e più rischioso di guadagnare consiste nel prendere posizioni corte, ovvero realizzare delle vendite allo scoperto. In pratica visto che sappiamo che i prezzi dei titoli italiani sono già scesi e hanno una buona probabilità di scendere ancora si scommette su questo andamento per guadagnarci. Si tratta di un modo difficile e rischioso perché se è abbastanza probabile che scendano, non possiamo sapere esattamente quando e di quanto si muoveranno. Quindi anche avendo previsto correttamente l’andamento di fondo potremmo non riuscire a centrare la tempistica giusta.
Un modo più semplice consiste nel comprare i titoli sul mercato secondario mentre scendono, incassare rendimenti interessanti dalle cedole e, se #italia non fallisce nei prossimi anni rivenderli più avanti (o tenerli fino alla scadenza).
Di che parliamo? Con quali rischi?
Prendiamo il BTP con scadenza 15 maggio 2051 emesso nel 2020. Paga una cedola semestrale di 0,75% quindi non sembra esattamente un affare. Questo titolo però è indicizzato all’inflazione:

Dopo aver oscillato tra una quotazione di 90 e 110 fino allo scorso aprile è sceso poi in modo significativo ed oggi quota 68 euro. Ha toccato un minimo di 60 in giugno e più di recente aveva toccato 80 agli inizi di agosto.
In virtù dell’indicizzazione all’inflazione, acquistanto oggi il titolo a circa 70 si ottiene un rendimento annuo di circa il 10% che per un titolo di stato mi sembra un rendimento interessante. Sappiamo che il prezzo scenderà ancora con molta probabilità e quindi chi lo compra deve avere una prospettiva di detenerlo di diversi anni, almeno 5 se non 10, per non rischiare di perderci. Sappiamo anche però che i tassi non saliranno per sempre e che le turbolenze nel nostro paese vanno e vengono.

Dunque dalle incertezze politiche italiane si può guadagnare, un buon rendimento dalle cedole nel breve termine e verosimilmente anche un profitto dalla risalita del prezzo nel corso di oscillazioni positive. A fronte di ogni opportunità di rendimento ci sono però dei rischi: se avete bisogno di disinvestire mentre la quotazione del titolo è inferiore al prezzo di acquisto conseguirete una perdita. Dunque la strategia di investimento ha senso solo se usate una parte minoritaria dei vostri soldi, di cui non avrete bisogno nei prossimi anni. Esiste poi un rischio che l’emittente vada in default o non ripaghi tutte le cedole, ma questo finché l’Italia rimane all’interno dell’ Unione Economica e Monetaria Europea è un rischio molto basso.
Last but not Least, obbligazioni con scadenza molto lontana nel tempo sono soggette ad oscillazioni molto rilevanti – prima di comprarle dovreste quindi essere preparati a vedere il valore dei vostri investimenti cambiare in modo rilevante e frequente.
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E’ in lavorazione anche un nuovo libro dedicato ai ragazzi in cerca di un editore e di suggerimenti per la realizzazione.