La Finanza in Soldoni è un podcast di Informazione ed educazione finanziaria a cura di Massimo Famularo.
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Questa rubrica si è occupata di diverse emissioni passate di BTP Italia e molte delle considerazioni effettuate per le emissioni passate possono essere applicate anche a questa. In estrema sintesi, il titolo può essere conveniente come impiego per la liquidità in eccesso accumulata su conti correnti infruttiferi a patto di non prevedere disinvestimenti prima di almeno 24 o 36 mesi e di mettere in conto delle fluttuazioni sul valore di mercato legate ad ulteriori rialzi d’interesse attesi nei prossimi mesi.
Vi ricordo che potete scrivere all’indirizzo email mfamularoblog@gmail.com per fornire spunti, suggerimenti o formulare delle richieste su come indirizzare questa rubrica. Potete anche provare gratuitamente il servizio di financial coach che si basa su una serie di conference call e di interazioni via email, prevede un compenso concordato in base alle esigenze specifiche, con pagamento annuale posticipato e quindi del tutto subordinato alla soddisfazione e al valore aggiunto percepito dal servizio.
Conviene allora comprare il BTP Italia?
Vediamo le caratteristiche principali dell’emissione che sarò in collocamento dal 6 al 9 marzo. Il titolo, con godimento 14 marzo 2023 e scadenza 14 marzo 2028, è un BTP indicizzato al tasso di inflazione italiana (Indice FOI, senza tabacchi – Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con cedole corrisposte ogni 6 mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre. La cedola (reale) annua minima della diciannovesima emissione del BTP Italia, è stata fissata al 2,00%, mentre quella definitiva sarà invece stabilita con successiva comunicazione all’apertura della quarta giornata di emissione.
La comunicazione potrà quindi confermare il 2% o rivederlo al rialzo. Come per gli altri titoli di stato, è prevista una tassazione agevolata al 12,5% e in analogia con le emissioni precedenti di questa tipologia di titoli è previsto un premio fedeltà per chi lo acquista all’emissione (in questo caso è pari all’8 per mille) e lo mantiene fino a scadenza e l’acquisto senza commissioni.
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Come stabiliamo se conviene o meno acquistare il titolo?
La premessa fondamentale, quando si parla di scelte di finanza personale è che le decisioni andrebbero prese sulla base di una valutazione complessiva dalla propria posizione individuale e in ottica di medio e lungo periodo: dunque azioni, obbligazioni e tantomeno BTP Italia non dovrebbero essere acquistati in base all’emozione o alle mode del momento, ma sulla base di una analisi obiettiva e possibilmente assistita dalla consulenza di un professionista.
Come abbiamo ripetuto in diversi episodi precedenti, in un contesto di tassi di interesse in crescita ed inflazione elevata, detenere liquidità è diventato costoso. Da un lato l’aumento dei prezzi erode il potere d’acquisto dei nostri risparmi, dall’altro il costo opportunità del mancato guadagno cresce.
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Chi dispone di liquidità che può tenere impegnata per 3 o 4 anni potrebbe allora considerare l’acquisto in emissione del BTP Italia tenendo a mente i seguenti caveat:
- tra le alternative disponibili ai piccoli risparmiatori, è probabilmente possibile rendimento maggiore con rischio comparabile, mediante un mix di un mix di etf e fondi azionari che pagano dividenti e obbligazionari, ma questa strategia necessita di competenze tecniche e dell’assistenza di un professionista per essere portata avanti
- rimanendo al fai da te i BTP Italia risultano competitivi per costi, trattamento fiscale e flessibilità (possono essere rivenduti in qualsiasi momento) rispetto alla maggioranza dei prodotti di risparmio gestito offerti dagli intermediari italiani e ai conti deposito
- con i tassi in crescita va messa in conto la possibilità che le quotazioni sul mercato secondario registrino delle oscillazioni nei prossimi mesi
- negli ultimi due o tre anni di vita del titolo la convenienza a mantenerlo dipenderà dall’effetto combinato di una plausibile riduzione dell’inflazione e dal calo dei tassi di interesse
Allora per concludere li prendiamo o no questi BTP Italia? Se avete liquidità in eccesso su un conto infruttifero e potete mantenere l’investimento per almeno 3 dei 5 anni di durata di questo titolo, potrebbe essere una buona idea destinare una parte dei vostri fondi a questo impiego. La performance finale dipenderà dall’andamento dell’inflazione e dei tassi di interesse. Il caso peggiore per chi compra il titolo è quello in cui l’inflazione si riduce prima del previsto, mentre i tassi rimangono elevati perché in questa prospettiva il valore di mercato del titolo potrebbe rimanere al di sotto del prezzo di acquisto per un certo periodo e il rendimento complessivo potrebbe risultare inferiore ad alternative non indicizzate e con cedola superiore.
In generale, considerando che negli ultimi 2 o 3 anni di vita del titolo i tassi d’interesse potrebbero scendere e che l’inflazione potrebbe rimanere al di sopra dei target della banca centrale nei primi due si tratta di un investimento a rischio contenuto con prospettive di rendimento abbastanza competitive rispetto alle alternative al momento disponibili.
Il contenuto di questo podcast non costituisce consulenza finanziaria e non va inteso in nessun caso come suggerimento il contenuto di questo podcast non costituisce consulenza finanziaria e non va inteso in nessun caso come raccomandazione di investimento. Per supporto nelle proprie scelte di impiego di risparmi suggerisco di rivolgersi a professionisti abilitati. investimento.
Da quest’anno per chi vuole un supporto educativo e informativo dedicato alla gestione dei propri risparmi sto avviando un servizio di Financial Coach per informazioni potete scrivere all’indirizzo mfamularoblog@gmail.com