Premessa
Dio ci salvi dalla censura, soprattutto in un paese come l’italia dove la libertà d’informazione è quella che è. Il Fatto quotidiano è l’unico giornale nel nostro paese che non percepisce contributi e si regge solo sulle copie vendute ai propri lettori e sulla pubblicità. Con opera meritoria il giornale lascia ampia libertà ai suoi blogger tra i quali figurano olte al collettivo nfA, anche altre voci autorevoli come ad esempio lavoce.info
Aneddoto
Sul blog di Dino Amenduni in un post intitolato
Parlare di economia a tutti
esordisce in questo modo (grassetto nel testo originale)
In questi due mesi ho imparato i rudimenti dell’economia e il vocabolario della finanza.
e poi più in basso afferma(grassetto nel testo originale)
La famiglia Italia. L’Italia è una ricca famiglia. Guadagna 100, ha una bella casa in centro, una villa in campagna e una in montagna. Ha un debito di centomila verso amici italiani e stranieri. Gli amici si vogliono fidare di lei e non vogliono battere cassa cercando di rivalersi sulle sue proprietà. Ma c’è un problema: la famiglia Italia, pur avendo 100 e un debito molto grande, decide di spendere 120 (il rapporto deficit/Pil) invece di spendere 98. A quel punto gli amici hanno paura di perdere i soldi e chiedono spiegazioni. Sono le famose lettere della Bce (che non sono mai state rese pubbliche).
Non credo sia il caso di commentare.
Domande Aperte e spunti di riflessione
La libertà, sacrosanta per le opinioni, non andrebbe limitata quando si scontra con dell’esigenza di informare correttamente su dati numerici e fatti oggettivi?
Il carattere fluido e per definizione “non controllato” del blog deve spingersi al punto di distorcere l’informazione?
Certo, non si può pretendere di applicare a dei blog, che per definizione sono opinioni in libertà, lo stesso rigore che si richiede a una testata giornalistica, ma trattandosi della pagina web di un quotidiano è troppo chiedere una verifica preventiva almeno sugli svarioni più macroscopici?